Novelle Artigiane

Gabriele Acanfora

Caro Luca, Gabriele Acanfora è il papà di Paola, una nuova amica che Cinzia e io abbiamo conosciuto questo Agosto a Policastro insieme al marito Nino Palomba e ai loro due figlioli.
Avevo avuto piacere di fargli avere Novelle Artigiane perché Paola e Nino ce lo hanno raccontato come grande innamorato del mare e della lettura, e oggi mi ha fatto avere la sua recensione, che come sempre sono felice di condivede con te.

«Il libro è interessante e piacevole da leggere, perché cattura la curiosità del lettore, che pagina dopo pagina, vuole scoprire come va a finire. È intrigante, elegantemente intrigante, fiabesco in certi punti, oggettivo, autentico, in altri.
La trama si snoda con invenzioni originali, che rivelano attenzione per certe attività quotidiane, – artigiane – che richiedono passione e costanza.
I personaggi sono definiti in maniera progressiva, attraverso dialoghi e fatti, che ne mettono in rilievo aspetti della personalità, quali la pazienza, la disponibilità ad apprendere e a mettersi in gioco, (pronti a correggersi), la voglia di fare bene, l’intimità che si alimenta dalla condivisione.
Il linguaggio è aderente ai protagonisti, pure se Luigino si esprime – certe volte – in maniera troppo ricercata, rispetto alla sua età.
Mastro Giuseppe e Sofia si stagliano con nitidezza maggiore rispetto ad altri figure, come Jonas o Tonino.
Luigino esprime il senso della trasmissione del sapere e delle relazioni tra le generazioni.
È questo, a mio avviso, uno dei sensi del libro: l’incontro tra le generazioni e l’arricchimento che ogni età può avere dall’altra.
Il vecchio Mastro Giuseppe e il giovane Luigino rappresentano tradizione e modernità che si incontrano. Quando l’incontro è sotto l’egida della disponibilità disinteressata e della voglia di apprendere in maniera umile, le persone si avvicinano e possono, insieme, realizzare un buon lavoro.
Ogni buon lavoro contribuisce a migliorare il mondo, “a creare valore nel tempo “.
Nel tempo della società liquida in cui tutto è in continua trasformazione, in cui le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure, Vincenzo Moretti propone l’importanza della relazione tra le persone e dei veri maestri, che con l’impegno costante, insegnano a fare bene il proprio lavoro, e a godere di esso.»

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